![]() ![]() Ormai è chiaro come il concetto di gratuità di questa e delle altre piattaforme sia aleatorio: quando ci iscriviamo a Facebook (o apriamo una casella di posta Gmail o usiamo Google Maps) non dobbiamo mettere mano al portafoglio e non sono previsti pagamenti per sbloccare funzioni aggiuntive durante l’utilizzo, mai. Non è bastato, pare: a quanto risulta, Facebook è intervenuto sulla homepage anche per venire incontro alle perplessità dei regolatori. Se Facebook si professa gratuito, come fa a incassare 55 miliardi di dollari all’anno? «Senatore, noi vendiamo pubblicità», aveva replicato a caldo Mark Zuckerberg al repubblicano Orrin Hatch. ![]() Negli ultimi turbolenti due e mezzo, è stata oggetto di richieste di chiarimenti da parte delle autorità di mezzo mondo. Perché, allora, fare una modifica così rilevante? Lecito chiederselo, visto che la frase troneggiava da dieci anni sotto il marchio della piattaforma. Ok: nessuno ci chiederà di pagare per usare il social, adesso e negli anni a venire, sostengono. Le persone potranno sempre connettersi a Facebook gratuitamente», ha commentato al Corriere un portavoce dell’azienda. «Aggiorniamo regolarmente i nostri prodotti, comprese le landing page di Facebook. La modifica risale a inizio agosto e coinvolge sia la versione americana sia quella europea (in inglese è passata da «It’s free and always will be» a «It’s quick and easy»). Andiamo con ordine: in pochi se ne saranno accorti, ma è sufficiente visitare da desktop la homepage del social network da 2,4 miliardi di utenti senza essere loggati per rendersi conto che il sottotitolo è cambiato: al posto di «Facebook è gratis e lo sarà sempre» adesso c’è scritto «È veloce e semplice».
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